Cleopatra, la Regina Assassina Fratricida

Figlia illegittima del Re d’Egitto, moglie e sorella di due dei suoi rivali al Trono, mandò a morte anche la sorella: così, tra crudeltà e seduzione, Cleopatra VII tentò (e quasi riuscì) a soggiogare Roma. Storia senza mito della spregiudicata e ultima regina d’Egitto. 

D’altronde, la crudeltà la apprese dal padre, il quale aveva ucciso la propria figlia legittima. Benvenuti in un’Orestea egizia. 

Due donne sul trono d’Egitto –  Nel 57 a.C. il re d’Egitto Tolomeo XII Aulete era andato in esilio volontario, per non essere riuscito a fronteggiare la conquista romana del suo regno. A salire prontamente sul trono e a cingersi il capo con la corona d’Egitto, era stata l’’unica principessa legittima, Cleopatra Berenice Epifania. La ragazza, ventenne, aveva in pratica detronizzato il padre per regnare con sua madre, Cleopatra VI.  Un anno dopo, però, Cleopatra VI moriva, forse assassinata, e la giovane regina Berenice, che, pure, in un anno ebbe due mariti (il primo dei quali fu da ella fatto assassinare), si ritrovò senz’alcun sopporto.

Sorprendentemente aiutato da Pompeo Magno (lo stesso futuro, storico nemico di Giulio Cesare), Tolomeo XII ritornò in patria, ove non si fece scrupoli di giustiziare la figlia Berenice e di riprendersi il proprio trono.

Tolomeo XII
Tolomeo XII

Tolomeo XII Aulete e la figlia Cleopatra VII –  Re eccentrico, crudele, dal carattere dionisiaco, lussurioso e libertino, Tolomeo XII nominò i figli che gli rimanevano – tutti illegittimi – col titolo onorifico di Theoi Neoi Philadelphoi ovvero “giovani dei amanti tra fratelli” (sarà superfluo ricordarlo, ma nell’Antico Egitto era pratica comune il matrimonio tra fratelli eredi al trono) ma scelse, come coreggente, la maggiore, colei che sarebbe divenuta regina con nome di Cleopatra VII.

Quando, nel 51 a C. il re d’Egitto Tolomeo XII morì, salì al trono Cleopatra VII, sposata al fratello Tolomeo XIII.

Quattro anni dopo, però, Cleopatra, che all’epoca aveva vent’anni, dovette fuggire dalla capitale Alessandria per rifugiarsi in Siria con la sorella minore, Arsinoe: Tolomeo XIII, infatti, marciava contro la sorella-moglie, per spodestarla.

cleopatra VII
Cleopatra VII

La guerra civile alessandrina – Nel pieno della guerra civile romana, tra Giulio Cesare e Gneo Pompeo Magno, in Egitto, quindi, scoppiò un’ulteriore guerra civile, alessandrina: fu proprio in questo contesto che, a tradimento, Pompeo fu ucciso. Quando Giulio Cesare seppe della morte del suo nemico si dispiacque, ma favorì i due sovrani esuli, Cleopatra e Tolomeo, giurando loro che li avrebbe tutelati.

Tolomeo XIII e Arsinoe – Tolomeo XIII nel frattempo assediò Alessandria, all’interno della quale si trovavano la moglie-sorella Cleopatra, il fratello Tolomeo XIV e la sorella Arsinoe: quest’ultima fuggì di nascosto, per unirsi alle forze assedianti di Tolomeo XIII e, con egli, proclamarsi regina.

Dalla sua parte, però Cleopatra aveva Giulio Cesare, (che aveva prontamente sedotto): il generale romano ottenne la vittoria sui fratelli nemici della sua amante: Tolomeo XIII annegò nel Nilo, Arsinoe, invece, fu da Cesare risparmiata, poiché all’epoca non aveva neanche vent’anni.

cesare
Caio Giulio Cesare

Cleopatra, Tolomeo XVI, Giulio Cesare – Cleopatra regnò congiuntamente con Tolomeo XIV, il quale rimase in Egitto, mentre Cleopatra seguiva, più tardi, a Roma, il suo alleato e amante Giulio Cesare.

Quando, alle Idi di Marzo del 44 a C Giulio Cesare fu assassinato e Cleopatra, furiosa, se ne dovette tornare in Egitto, con il figlio avuto da Cesare, Tolomeo XVI misteriosamente morì: si ipotizza, avvelenato da Cleopatra. La regina voleva il trono per sé, per suo figlio, erede anche di Cesare.

Con la morte di Cesare, Cleopatra vedeva sfumato le sue mire espansionistiche su tutto l’Occidente: da paese conquistato da Roma, l’Egitto sarebbe potuto divenire il conquistatore di Roma. La regina non si perse d’animo e sedusse un altro generale romano, Marco Antonio, il quale per unirsi a lei ripudiò la moglie legittima, l’algida Octavia, (sorella di Ottaviano che sarebbe stato l’Augusto). provocando così un’altra, sanguinosa, guerra civile romana.

Arsinoe IV –  Risparmiata da Giulio Cesare, Arsinoe era stata esiliata ad Efeso, ove era divenuta sacerdotessa del tempio di Artemide.

ottaviano
Ottaviano Augusto

All’età di ventisette anni, Arsinoe fu fatta assassinare, per conto di Cleopatra, dai sicari di Marco Antonio. Arsinoe fu pugnalata sugli scalini del Tempio dell’Artemision.

Sola e senza più fratelli che la intralciassero, Cleopatra credeva di essere la conquistatrice di una Repubblica Romana ormai allo sbaraglio: non aveva fatto i conti con l’astro nascente che avrebbe salvato quella Repubblica, trasformandola in Impero: Ottaviano Augusto.

 

 

Fonti:

Appiano, Bella Civilia, V, 9

Flavio Giuseppe, Antichità Giudaiche, XV, 89

De viris illustribus urbis Romae, (IV sec d C)

 

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